IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE SOTTERRANEE Aspetti generali Dal punto di vista dell’idrogeologia, in accordo con il quadro della geologia di progetto disponibile, l’attuale tracciato della galleria Variante S.Donato si svilupperebbe interamente entro le litologie della formazione di Sillano. Nel dettaglio, la galleria interesserebbe prevalentemente i litotipi argillitici, generalmente saturi ma sostanzialmente impermeabili o semipermeabili. Il “modello” complessivo di circolazione idrica nel settore in esame è pertanto schematizzabile come nel seguito riportato. • La circolazione idrica ha un andamento tipicamente “di versante”, con marcato adattamento del profilo piezometrico alla superficie topografica; in tali condizioni il deflusso ipogeo ha direzione sostanzialmente parallela alle linee di pendio superficiali, ed una soggiacenza pressochè costante. Ne deriva la corrispondenza tra i bacini imbriferi ed idrogeologici, almeno a livello di spartiacque principali. • Nelle formazioni FAL, MML si sviluppano circolazioni ipogee indipendenti, ovvero non vi sono interscambi, per la presenza continua della fascia di argilliti SILL. La circolazione “di versante” non è sinonimo per le formazioni acquifere in esame di circolazione “corticale”. Si evidenzia invece la sovrapposizione di diverse condizioni di circolazione idrica, ovvero: • una circolazione epidermica limitata nel caso in esame alla coltre di decompressione del sistema di fratture; tale circolazione è particolarmente attiva orientativamente nei primi 20-50 m dal piano campagna (o comunque per la medesima profondità al disotto delle coltri detritiche) con regime dei circuiti fortemente variabile in funzione della ricarica; • una circolazione più profonda (“intermediate” e “regional”), generalmente più lenta e con tempi di residenza sotterranei molto più elevati, scarsamente variabile o influenzata solo dai cicli di ricarica stagionali. Tale circolazione è più attiva nei settori maggiormente tettonizzati, dove la fratturazione risulta maggiormente pervasiva in profondità. L’interposizione tra i massicci acquiferi nelle formazioni della fascia continua di SILL determina sul margine dei calcari di Monte Morello (MML) l’affioramento delle acque di circolazione local in sorgenti di contatto. Non si osservano invece sorgenti al contatto tra le arenarie del Falterona (FAL) e la medesima fascia impermeabile .Tale differenza, ovvero l’assenza di sorgenti di contatto tra FAL/SILL consegue dai rapporti stratigrafici tra le due unità, evidenziati nelle medesime sezione stratigrafiche, ortogonali alla direzione di impilamento delle strutture. In particolare le argilliti, seppure in posizione altimetrica inferiore rispetto al massiccio acquifero arenaceo (FAL), sono sovrascorse a quest’ultimo, e il contatto non rappresenta pertanto un limite di permeabilità. Sul fronte opposto, le argilliti rappresentano invece la base impermeabile dell’acquifero calcareo MML, da cui la risorgenza delle acque lungo il contatto. La formazione di Sillano s.l. (SILL) costituisce pertanto un limite di permeabilità relativo che non consente interscambio idrico tra FAL-MLL. Nell’ambito della formazione di Sillano (SILL), prevalentemente argillitica, in cui si sviluppa pressochè interamente il tracciato della galleria in progetto, la circolazione idrica non è peraltro nulla. Tale condizione è evidenziata dalla presenza di pozzi sia superficiali che profondi, generalmente di bassissima potenzialità. La debole circolazione sotterranea ha un andamento “di versante” ma limitato alla porzione corticale, alterata e localmente mobilizzata dai fenomeni di dissesto. Più in profondità i litotipi prevalentemente argillitici sono saturi, ma con acque in condizioni semi-statiche. La circolazione è infatti limitata a livelli più francamente arenacei saltuariamente presenti nell’ambito delle argilliti. Nell’ambito del progetto definitivo di ampliamento alla terza corsia dell’Autostrada A1 Milano-Napoli, nel tratto Firenze sud – Incisa Valdarno, è prevista la realizzazione della Galleria San Donato. Per tale opera particolare interesse riveste la valutazione delle eventuali conseguenze sulla circolazione sotterranea e sulle captazioni idriche presenti nel territorio; la costruzione di una galleria può determinare il drenaggio delle falde oppure l’alterazione qualitativa per contatto tra acque sotterranee e materiali di rivestimento. Le alterazioni qualitative che possono determinarsi dal contatto tra acque sotterranee e materiali di rivestimento possono essere di diverso tipo, come riportato anche in letteratura; possono verificarsi in caso di interferenza diretta tra corpi idrici e gallerie e nel caso di circuiti idrogeologici brevi e superficiali. Il Piano di Monitoraggio delle acque sotterranee, articolato in indagini su sorgenti, pozzi, piezometri e misure in corrispondenza delle gallerie è orientato ai seguenti aspetti: • certificazione dello stato quali-quantitativo dei corpi idrici nella situazione precedente l’avvio dei lavori; • controllo dei corpi idrici nella fase di cantiere. I criteri per la definizione degli elementi della rete di monitoraggio sono basati sulla considerazione del rischio di interferenza tra opere in progetto e corpi idrici sotterranei in relazione a quanto emerso dagli studi idrogeologici e in base alla rilevanza socio-economica di ogni captazione. |